Editoriale fotografico
di inquietudine fotografica
L’editoriale fotografico di Inquietudine fotografica è uno dei punti cardine del mio blog e della mia attività fotografica..
Si tratta di una pagina davvero fondamentale, studiata e preparata nel tempo per permettere di raggiungere in poche immagini e righe la mia espressione artistica.
All’interno ci si sofferma su un argomento o un avvenimento specifico che vuole destare particolare interesse collettivo, o mettere l’accento sui problemi del momento.
L’editoriale fotografico vuole prendere la forma di un portfolio breve, accompagnato da narrazioni o commenti per rafforzare il contenuto, interessante e incisivo, da essere in grado di “lasciare il segno” in colui che vorrà leggere.
E’ mia opinione pensare che la fotografia e la scrittura possano sembrare due cose diverse, in verità molto conciliabili se non complementari.
Dobbiamo essere coscienti del fatto che attraverso la fotografia si possono presentare certe cose, mentre con la scrittura se ne possono dire altre, ma al tempo stesso possiamo renderle perfettamente compatibili e utili per raggiungere e completare il messaggio finale di un progetto.
Fotografia e scrittura sono due mondi simili e insieme possono dare ancora più vigore alla nostra voglia di raccontare la società, il mondo, la vita, che viviamo.
“La fotografia è il lavoro dell’anima.” ( Elliot Erwitt )
Come la scrittura…
Lo scenario di oggi racconta di una collettività che ha perso la direzione, di giovani o meno giovani che cercano ancora il senso autentico della propria vita lontano dagli unici riferimenti veri in cui potrebbero trovarli: il mondo interno e le sue immagini.
Spesso sono alla continua ricerca di obiettivi esterni: ma l’esterno costituisce esclusivamente la cornice dell’esistenza e alimenta un senso di vuoto che pare non colmarsi mai. Così si è sempre distanti dall’esprimere se stessi, la propria vita e le doti che essa conserva.
Non ci si meraviglia allora che, in questo stato di intima trance collettiva in cui attende che solo da fuori possa arrivare una risposta alla nostra ricerca di senso, si accolgano risoluzioni miracolistiche come le droghe o le dipendenze.
E questo è uno scenario poco raccomandabile, poiché una volta entrati è difficile uscirne.
L’egoismo, la crudeltà, la meschinità, la superficialità. Le linee guida della società moderna, dove un vecchio o un malato, è visto spesso come ostacolo per il normale andamento della vita quotidiana.
E allora qualcuno è preda di un desiderio di denudarsi dai vestiti pesanti e dai doveri, di lasciarsi tutto alle spalle, tutto quello che è visto come fastidioso, odioso, noioso.
Il disagio, la paura, l’angoscia invece sono le sensazioni che assaltano chi lo percepisce.
Noi possiamo rappresentare i raggi della speranza che alleviano i momenti di isolamento e di sconforto e incoraggiano ad affrontare la solitudine o la malattia con fiducia e serenità, proprio a queste persone che hanno dato tanto nella vita e che forse hanno ancora da dare tanto.
Noi siamo l’aiuto offerto alle persone più fragili. Non abbandoniamoli mai…
Oggi, sono sempre più numerose le coppie che, dopo aver condiviso anni di matrimonio, si ritrovano a fare i conti con il dolore della separazione.
Una situazione molto difficile anche per i figli che, se presenti, comunque sono coinvolti nel cambio di vita perché la vita cambia, eccome se cambia
Quando insorge una crisi coniugale, l’intero nucleo familiare si trova coinvolto nella vicenda separativa e ne subisce gli effetti che ne derivano: genitori e figli sono costretti necessariamente a modificare l’assetto della struttura e dei rapporti familiari.
In questo editoriale si vuol raccontare il progressivo andamento di una coppia per evidenziare ciò che essa incontra nel tempo e quel che lascia una volta scelto la nuova via…
Ogni tanto pensieri più ordinari e quotidiani possono inaspettatamente sembrarti singolari e sinistri. Immagina di vedere delle cose comuni viste tante volte , ma non hai mai notato niente di insolito, ma questa volta invece ti hanno messo in moto la tua immaginazione. «Ma che cos’è realmente questo senso?»